Recupero del credito: perché la tempestività fa la differenza
- Studio Legale Santoro
- 3 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Immaginiamo questo scenario: un’azienda fornisce da anni beni e servizi a un cliente abituale. La collaborazione è consolidata, i pagamenti sono sempre stati puntuali, e spesso le condizioni vengono discusse a voce, senza particolari formalità contrattuali. Tuttavia, a un certo punto, il cliente smette di pagare. Prima una fattura in ritardo, poi due, fino ad accumulare un debito significativo. Quando l’azienda decide di agire, il cliente è in difficoltà economica, i suoi conti sono bloccati e il recupero del credito diventa complesso e incerto.
Questa situazione è più frequente di quanto si pensi e spesso deriva da due fattori: la mancanza di una gestione strutturata degli accordi contrattuali e la scarsa tempestività nell’avviare l’azione di recupero.
Recupero del credito: un’attività strategica per le imprese
Per un’azienda, un credito insoluto non è solo una perdita finanziaria immediata, ma può compromettere la liquidità, rallentare investimenti e mettere a rischio la stabilità operativa. È per questo che il recupero del credito deve essere gestito con metodo, evitando errori che possono compromettere l’efficacia dell’azione.
Un approccio efficace si basa su due pilastri fondamentali:
1️⃣ Prevenzione – Ridurre il rischio di insoluti con una gestione chiara e documentata degli accordi commerciali.
2️⃣ Tempestività – Intervenire rapidamente per evitare che il debitore si trovi in una situazione patrimoniale che renda il recupero impossibile.
Come ridurre il rischio di crediti insoluti
🔹 Formalizzare sempre gli accordi Evitare accordi solo verbali. Un contratto scritto, con obblighi chiari e termini di pagamento ben definiti, fornisce una base solida per eventuali azioni legali.
🔹 Inserire clausole di tutela Prevedere penali per ritardi nei pagamenti e clausole che facilitino il recupero del credito in caso di inadempienza.
🔹 Monitorare costantemente la solvibilità dei clienti Effettuare controlli periodici sulla situazione economico-finanziaria dei principali clienti per prevenire problemi futuri.
🔹 Agire tempestivamente Aspettare troppo a lungo può compromettere il recupero. Se un cliente non paga nei tempi stabiliti, è essenziale intervenire subito con azioni mirate.
Come intervenire in caso di mancato pagamento
Se un credito risulta insoluto, esistono diverse strade da percorrere, in base alla situazione specifica:
🔹 Fase stragiudiziale
Invio di una lettera monitoria per sollecitare il pagamento.
Diffida stragiudiziale, per formalizzare l’intimazione al saldo del debito.
Negoziazione di un piano di rientro o accordo a saldo e stralcio.
Spesso, un intervento tempestivo in questa fase è sufficiente per ottenere il pagamento, evitando i costi di un procedimento giudiziale.
🔹 Fase giudiziale Se il debitore non risponde o si rifiuta di pagare, si passa all’azione legale, che può prevedere:
Decreto ingiuntivo per ottenere un titolo esecutivo rapidamente.
Sequestro conservativo per evitare che il debitore disperda il proprio patrimonio.
Esecuzione forzata su beni mobili, immobili o crediti presso terzi.
La scelta della strategia migliore dipende da diversi fattori, tra cui l’ammontare del credito, la solvibilità del debitore e il tipo di rapporto contrattuale esistente.
Affidarsi a professionisti per un recupero efficace
Il recupero del credito non è solo una questione legale, ma anche una strategia aziendale che richiede competenza e rapidità d’azione. Lo Studio Legale Santoro assiste le imprese in tutte le fasi del recupero, garantendo un approccio personalizzato e mirato a ottenere il miglior risultato possibile.
Se la tua azienda ha crediti insoluti o vuoi strutturare al meglio la gestione dei rapporti commerciali per prevenire situazioni di questo tipo, contattaci per una consulenza.
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